I virus "buoni" vengono già utilizzati contro altri virus e batteri, e potrebbero essere la prossima frontiera delle cure contro i tumori.
La parola virus di solito non fa pensare a qualcosa di positivo. Virus = infezione, malattia, problemi di salute. L’associazione è immediata. Ma se vi dicessimo che esistono virus che fanno bene, virus in grado di aiutare il nostro sistema immunitario? In effetti esistono alcuni virus che sono in grado di uccidere i batteri patogeni, altri che possono combattere la diffusione di colleghi virus “cattivi” e preservare la nostra salute. Esattamente come esistono i batteri buoni e protettivi, i probiotici (che non sono solo quelli che ingeriamo la mattina prima del caffè), esistono i virus buoni. Si chiamano virus batteriofagi, o anche fagi protettivi, e sono al centro di recenti studi che si impegnano a trovare un’alternativa ai tradizionali antibiotici, data la sempre maggiore resistenza dei batteri ai farmaci. I virus batteriofagi sono parassiti obbligati che sfruttano le cellule (in questi casi messe in offerta dai batteri patogeni) per riprodursi, perché non si replicano da soli come fanno i batteri.
Di virus batteriofagi, riporta la ricercatrice Cynthia Matthews su Pop Science, sono piene la biologia e la medicina: oggi vengono isolati modificando geneticamente i ceppi virali per ottenere la massima concentrazione da testare contro i batteri che si devono sconfiggere. Sono stati usati con successo nel trattamento di infezioni batteriche che non erano state risolte con i classici antibiotici, e che invece i fagi sono riusciti a debellare.
Per verificare se un virus batteriofago funziona contro una determinata infezione batterica, si effettua il classico esame col tampone, che viene messo in coltura in laboratorio per identificare il ceppo batterico. Una volta dati in pasto (letteralmente) ai fagi, si può comprendere quale gruppo sia più efficace. Solitamente i trattamenti con i virus buoni possono essere somministrati per via orale o anche topica sulle zone infettate dai batteri, mentre la via endovenosa è ancora in corso di sperimentazione. Inoltre, riportano gli esperti, la terapia virale dei fagi viene calibrata soggetto su soggetto, non è mai generica: ciò permette di salvare i batteri buoni dall'attacco diretto con antibiotici di ampio spettro, che non fanno selezione tra buoni e cattivi, evitando un ampio numero di effetti collaterali.
Per quanto riguarda i virus buoni che combattono virus patogeni, ci sono studi molto approfonditi che mostrano come le infezioni virali (come una semplice influenza) in giovane età stimolino il sistema immunitario e il suo corretto sviluppo. E una casistica molto ampia ha dimostrato come i vari ceppi di virus dell’herpes latente non sintomatico possono aiutare i globuli bianchi “killer” a identificare le cellule infette da altri virus patogeni, e intervenire per distruggerle attraverso gli antigeni. Proprio questa caratteristica si sta rivelando fondamentale in un campo apparentemente esterno alla virologia, ovvero l’oncologia: la specialità dei virus modificati in modo da diventare inoffensivi potrebbe essere presto l’arma migliore per colpire le cellule tumorali e potenzialmente trovare cure meno invasive per diversi tipi di cancro.
Fonte:
https://www.esquire.com/it/lifestyle/be ... Us0TyQ21pw
RIFLESSIONI
I microrganismi non vanno combattuti, bisogna solo stimolare l'organismo affinché possa convivere con essi senza ammalarsi mantenendo un equilibrio armonico che può addirittura portare beneficio all'organismo stesso. Così agisce l'omeopatia.